Sabato sera sono stato qui: una messa in scena tosta della storia di Eurialo e Niso da parte del duo Ricci-Forte. I responsabili del Css hanno avuto la bontà di invitarmi per una conversazione dopo lo spettacolo, per esporre il punto di vista del classicista sui temi mitici agitati e rivisitati, ed anche per parlare di “Classici Contro“, la bella idea di Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani.
Bene.
Lo spettacolo è stata una riesplorazione intensa di una vitale storia antica, e la vitalità sta tanto dalla parte del modello mitico -l’amicizia tra Eurialo e Niso, la fedeltà reciproca, Enea sullo sfondo, la consistenza delle tre figure femminili innestate (Creusa Lavinia Didone)-, quanto dalla parte della narrazione moderna -i contesti lumpen di una periferia borgatara pasoliniana e tondelliana, lo svilimento dei corpi delle menti delle speranze in merci, la disperata ricerca di un amore che si confonde e perturba nei sentieri del desiderio, con passaggi lucenti (Creusa che brandisce un ferro da stiro…) ed una scintillante conclusione: la disperazione per la perdita del destino, la condanna della modernità.
Ha l’aria di essere una realizzazione davvero brillante. Mi piacerebbe vederla.
Perfettamente daccordo: un emozionante alternarsi di ‘passaggi lucenti’!
@ Roberto: per le prossime repliche degli spettacoli di ricci/forte: http://www.ricciforte.com
SONO UNA SUA STRENUA SOSTENITRICE. NONOSTANTE GLI ALTRI RITENGANO CHE LEI SIA UN UOMO NOIOSO, IO CONTINUO IMPERTERRITA A SEGUIRE CON TREPIDAZIONE I SUOI BRILLANTI INTERVENTI. INOLTRE, ATTENDO DA ANNI L’USCITA DEL SEGUITO DI “UN INSEGNANTE A PORDENONE”, UN’OPERA CHE MI HA ISPIRATA AD INTRAPRENDERE TALE PROFESSIONE. LA RINGRAZIO PER LE ILLUMINANTI LEZIONI CHE MI HA IMPARTITO. CON AFFETTO.